L’indagine si è concentrata sull’uso di tecniche osteopatiche, in particolare sul trattamento passivo del diaframma, che si è rivelato essere un approccio cruciale nel miglioramento della funzione respiratoria. Il protocollo adottato prevede una serie di tre sedute osteopatiche, integrate da esercizi di respirazione diaframmatica e di addestramento respiratorio personalizzato, mirato a ridurre la frequenza degli attacchi asmatici e l’intensità dei sintomi nei bambini affetti da asma bronchiale. Le metodiche impiegate agiscono principalmente attraverso l’educazione del paziente alla corretta gestione degli attacchi d’asma e al miglioramento della gestione del muscolo diaframma.
Essendo il muscolo diaframma associato al nostro stato emozionale, andrà incontro ad un ulteriore accorciamento nei momenti di stress, paura, ansia.
Al contrario, si avrà una sua distensione, nel momento in cui impariamo a rilassarlo, favorendo così una maggiore espansione della gabbia toracica, un miglioramento della funzionalità digestiva e intestinale, un alleggerimento delle tensioni cervicali e lombari, e molte altre funzioni legate a questo incredibile muscolo
Dopo soli tre trattamenti, i bambini coinvolti nel progetto hanno riferito un miglioramento soggettivo e significativo del loro stato di salute, accompagnato da un miglioramento delle misurazioni spirometriche, come:
- FEV1 o VEMS (Volume espiratorio massimo in un secondo): il volume d’aria emesso in un secondo dopo un’inspirazione massimale
- FVC (Capacità vitale forzata): il volume d’aria totale espulsa in una espirazione forzata e dopo un’inspirazione massimale
- PEF (Flusso di picco espiratorio): il più alto flusso sostenuto per almeno dieci millisecondi con una espirazione forzata, dopo un’inspirazione.
Con l’esame della spirometria viene valutata la funzionalità respiratoria nell’attività sportiva, la funzionalità polmonare dopo malattie e operazioni, lo studio di sintomi quali tosse, affanno, dolore al torace, oltre ad essere di aiuto nella diagnosi di varie patologie polmonari.
Per essere considerato normale, il valore del FEV1 deve essere compreso tra l’80% e il 120% del valore medio, mentre il rapporto tra FEV1 e FVC deve aggirarsi tra il 75-80%.
Incoraggianti i dati spirometrici, che hanno infatti mostrato un notevole miglioramento in alcuni parametri cruciali per la respirazione – in particolare nei bambini che soffrivano di asma – ma anche in quelli con difficoltà respiratorie di natura diversa, come quelle causate da un blocco diaframmatico. Il trattamento manipolativo osteopatico si è dimostrato benefico non solo per i bambini asmatici, ma anche per quelli senza diagnosi di asma, ma che soffrono di problematiche respiratorie secondarie.
L’indagine: risultati e futuro
Finora, sono stati coinvolti dieci bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni. Nonostante il campione limitato, i risultati preliminari sono incoraggianti. “I bambini che hanno seguito il trattamento osteopatico, in combinazione con gli esercizi respiratori, hanno mostrato un miglioramento sia nei parametri spirometrici che nella loro sensazione di benessere complessivo”, afferma la dottoressa Galimberti.
Il trattamento osteopatico si basa su un approccio delicato e naturale, che include il bilanciamento del diaframma, la stimolazione del nervo vago (importante per il controllo del respiro e per la regolazione della funzione respiratoria), e tecniche di mobilizzazione della gabbia toracica e della zona sacrale. Queste tecniche mirano a ripristinare un’adeguata funzionalità respiratoria, alleviando le tensioni e le restrizioni fisiche che possono influire sul respiro.
Fondamentale è risultato l’approccio collaborativo con la pediatra e allergologa facilitato dal fatto di operare nello stesso ambulatorio, fattore che ha dato il via in maniera molto spontanea a questa sinergia interprofessionale. “Inizialmente la dottoressa allergologa ha iniziato a indirizzare alcuni bambini con problematiche respiratorie verso l’osteopatia – spiega l’osteopata Galimberti – e i risultati positivi ottenuti hanno incentivato ulteriori collaborazioni. Vedo spesso bambini con disturbi allergici, intestinali e respiratori, e molti di loro hanno beneficiato notevolmente dai trattamenti osteopatici. Abbiamo deciso di monitorare scientificamente i risultati, effettuando una spirometria prima e dopo il trattamento e anche se il campione è ancora limitato, stiamo vedendo dei miglioramenti significativi”.
Molto positivo il riscontro da parte delle famiglie dei bambini coinvolti nel trattamento, che hanno accolto e approvato l’approccio osteopatico riferendo di un miglioramento evidente nel benessere dei figli, con molti che riportano una riduzione dei sintomi respiratori e una maggiore facilità nel respirare. Questo ha contribuito a consolidare la fiducia nella combinazione di osteopatia e trattamento respiratorio
Visti gli ottimi risultati raggiunti finora, l’indagine continua. La dottoressa Galimberti e la sua collega allergologa stanno progettando di estendere lo studio, coinvolgendo più bambini per raccogliere un campione di dati più ampio e verificare ulteriormente l’efficacia del trattamento osteopatico. “L’obiettivo a lungo termine è quello di migliorare la qualità della vita dei bambini, riducendo la necessità di farmaci e aumentando la loro capacità respiratoria”, conclude la Galimberti.
Questa iniziativa segna un passo importante verso l’adozione dell’osteopatia come complemento terapeutico nei disturbi respiratori infantili, con la speranza di offrire nuove soluzioni più naturali ed efficaci per la gestione delle difficoltà respiratorie nei più piccoli.