Obiettivo dello studio è stato verificare l’efficacia dell’OMT in pazienti affetti da cefalea tensiva cronica come supporto terapeutico coadiuvante alle cure farmacologiche. Stevens1 e Baird2 (1993), Bronfort3 (2001), Anderson4 (2006) e Smitherman5 (2007) pubblicano i primi studi sul trattamento osteopatico in soggetti affetti da cefalea utilizzando come esito il diario della cefalea e confrontando con soggetti sottoposti ad esercizi di mobilità.
Metodi
Sono stati reperiti 33 pazienti di cui arruolati 14 con cefalea tensiva cronica, di entrambi i sessi e di età compresa tra i 28 e i 64 anni.
Come esito primario è stata analizzata la scala HIT 6 (test T di Student) ed è stata effettuata una analisi della prevalenza delle disfunzioni somatiche (DS) riscontrate durante l’analisi osteopatica. Lo studio ha previsto 5 sedute di trattamento osteopatico, le prime 3 ad una distanza di una settimana, le ultime 2 ad una distanza di 15 giorni.
Alla prima seduta (T0), all’ultima (T1) e a distanza di un mese dall’ultimo trattamento (T2) i pazienti hanno compilato il questionario HIT 6.
Il Trattamento Manipolativo Osteopatico è stato applicato ad ogni soggetto in maniera individualizzata ed ha visto l’utilizzo di diverse tecniche a seconda della DS riscontrata, ovvero tecniche strutturali ad alta velocità e bassa ampiezza (HVLA), tecniche strutturali ad energia muscolare (MET), rilasciamento miofasciale diretto ed indiretto (MFRD-I), tecniche strain-counterstrain, tecniche cranio-sacrali (CRS), tecniche viscerali (VT) e tecniche sul sistema neurovegetativo.
Risultati
I 14 pazienti arruolati hanno completato lo studio. Nell’analisi della prevalenza delle disfunzioni somatiche (DS) la maggiore percentuale di DS è stata rilevata nel sistema osteoarticolare (48%) rispetto ai sistemi craniosacrale (15%), fasciale (23%) e viscerale (14%).
L’analisi osteopatica viscerale ha rilevato il 41% delle DS nell’intestino crasso, nel sistema craniosacrale è stata riscontrata per il 28% una DS in compressione mentre nel sistema fasciale il maggior numero di DS è stato riscontrato nella regione del collo (29%).
Nel sistema osteoarticolare si è riscontrato il 34% di DS in sede cervicale, di cui il 60% sulla vertebra C1. L’analisi della prevalenza su tutte le DS riscontrate ha rivelato una prevalenza del 10% della DS della prima vertebra cervicale (C1 ++ rotazione sn). La DS di C1 ha avuto una prevalenza nei soggetti arruolati del 85,7%.
L’esito primario (questionario HIT 6), analizzato mettendo a confronto le rilevazioni a T0 e T1 e successivamente a T0 e T2 per valutare il cambiamento al primo follow-up dopo la fine del trattamento ed al secondo follow-up a distanza di un mese, ha riportato nel primo caso una riduzione della media dei punteggi HIT 6 tra T0 (M 66; DS 5,07; IC95% ±2,65) e T1 (M 59,64; DS 7,89; IC95% ±4,13) da cui si è ottenuto un risultato statisticamente significativo (t = 3,81 – p = 0,002).
La riduzione rilevata nel confronto tra T0 (M 66; DS 5,07; IC95% ±2,65) e T2 (M 55,93; DS 10,72; IC95% ±5,61) ha riportato un risultato altamente significativo avendo t = 4,16 con p = 0,001.
Conclusioni
La prevalenza di DS su C1 mostrerebbe come questa possa essere implicata nell’eziologia meccanica della cefalea tensiva cronica.
Si potrebbe ipotizzare che la vertebra in disfunzione di rotazione possa alterare il passaggio dell’arteria vertebrale a causa di una eccessiva trazione della membrana occipito-atlandoidea posteriore, che la tensione dei muscoli sottoccipitali obliquo inferiore e superiore possa alterare la funzionalità dei nervi sottoccipitale e del nervo 3° occipitale.
L’ipotesi che accreditiamo maggiormente sarebbe quella che la disfunzione di C1 alterando il tono dei muscoli retti laterali della testa porterebbe ad un coinvolgimento dell’arteria meningea posteriore al passaggio attraverso il foro lacero posteriore. Lo studio condotto ha dato una buona significatività nei risultati riguardanti l’esito primario analizzato (Hit 6) potendo far affermare che il miglioramento sia stato dovuto al trattamento osteopatico e non al caso. I risultati ottenuti ci permettono di affermare che l’OMT può essere un valido aiuto per i pazienti affetti da cefalea tensiva cronica.
Bibliografia
1 Stevens MB; Tension-type headache; Am Fam Physician 1993
2 Baird RE et al; Osteopathic Manipulation and Tension type Headache; Am.Fam.Physician, nov 1993;48,1023-1024
3 Bronfort G et al; Efficacy of spinal manipulation for chronic headache. A systematic review; J Manipulative Physiol Ther. 2001 Sep;2
4 (7):457-66. 4 Anderson RE, Seniscal C; A comparison of selected osteopathic treatment and relaxation for tension-type headache; Headache. 2006 Sep;46(8):1273-80.
5 Smitherman TA, Nicholson RA, Penzien DB; Osteopathic treatment versus relaxation for tension-type headache; Headache. 2007 Mar; 47(3):450-1; editor reply 451-2.