Il Trattamento Manipolativo Osteopatico può portare ad una variazione dei test optometrici in soggetti affetti da disturbi visivi?
Contesto
Le motivazioni che ci hanno spinto ad indagare questo argomento sono diverse: interesse personale per le problematiche posturali e strutturali derivanti dai disturbi della funzione visiva e viceversa; curiosità professionale sugli effetti dell’OMT nel campo visivo; aver rilevato che la letteratura al riguardo è limitata, essendo stati i risultati dell’osteopatia in ambito visivo poco indagati.
Abbiamo tentato di verificare se l’intervento osteopatico può indurre un cambiamento misurabile della funzione visiva in un campione di soggetti affetti da disturbi visivi.
Soggetti
Sono stati reclutati 40 soggetti di età compresa tra gli 8 e i 63 anni, in assenza di patologie oculari e di malattie sistemiche. Il criterio d’inclusione nello studio è stato la presenza di disturbi della normale visione: miopia,ipermetropia e astigmatismo di qualsiasi entità.
Intervento
Si sono presi in considerazione due gruppi di 20 pazienti:
- gruppo 1 (soggetti trattati con OMT)
- gruppo 2 (di controllo, costituito da soggetti non sottoposti a OMT).
Il gruppo di trattamento ha ricevuto 3 sedute di OMT per ciascun soggetto nell’arco di un mese (prima settimana, seconda settimana, quarta settimana).
Misurazioni
L’ indagine della funzione visiva si è realizzata con l’effettuazione di 19 test optometrici iniziali e finali. Il gruppo di trattamento è stato sottoposto all’esame visivo prima e dopo le 3 sedute osteopatiche; il gruppo di controllo ha ricevuto la valutazione visiva finale dopo un mese dall’esame optometrico iniziale.
I test optometrici hanno indagato:
- la biocularità;
- la binocularità;
- la convergenza oculare;
- le forie; la visione stereoscopica;
- l’ampiezza accomodativa;
- il difetto visivo da lontano e da vicino.
Su 19 test optometrici, 10 sono stati eseguiti al forottero.
Risultati Gruppo OMT
I risultati dei test optometrici sono stati giudicati da un optometrista dopo l’analisi delle variazioni delle misurazioni oculari effettuata per ogni paziente e per ogni singolo test optometrico. I dati sono stati utilizzati per la compilazione di aerogrammi ed istogrammi a colonne.
L’aerogramma dei risultati totali dei 20 pazienti (somma dei miglioramenti, somma dei peggioramenti, somma dei risultati rimasti invariati dei 19 test di ogni paziente) evidenzia che il 59% dei test resta invariato, il 23% migliora ed il 18% peggiora. Nelle femmine il 60% dei test rimane invariato, il 24% migliora e il 16% peggiora; nei maschi il 58% rimane invariato, il 22% migliora ed il 20% peggiora.
A livello dei risultati totali sommando la percentuale dei test migliorati con quella dei test peggiorati, si nota che il 41% dei test subisce comunque una variazione rispetto al valore iniziale pre-trattamento con OMT. Cinque dei 6 soggetti col più alto numero di test peggiorati non avevano un motivo di consulto osteopatico, erano asintomatici.
I pazienti con test migliorati sono stati 10. Di questi, 8 avevano un motivo di consulto. I pazienti peggiorati hanno subito prevalentemente un trattamento osteopatico di tipo craniosacrale ed il distretto a cui si è rivolta maggiormente tale manipolazione è stata la faccia.
I pazienti migliorati oltre ad un trattamento craniosacrale, hanno subito anche un importante lavoro strutturale (il distretto maggiormente trattato a livello craniosacrale sono state le ossa facciali e craniali, mentre a livello strutturale il distretto più manipolato è stata la colonna vertebrale cervicale- dorsale. Quest’ultimo dato si associa all’ evidenza scientifica reperita in letteratura ed evidenziata in bibliografia).
Gruppo di controllo
I pazienti del gruppo di controllo hanno evidenziato, tramite l’aerogramma dei risultati totali, le seguenti percentuali: 24% dei test migliorati, 20% dei test peggiorati, 56% dei test rimasti invariati. In conclusione nel 44% dei test svolti si sono riscontrate delle variazioni.
Risultati comparativi tra i due gruppi
Oltre ai risultati sopra esposti evidenziati tramite gli aerogrammi, interessante risulta la comparazione dei risultati per ogni singolo test optometrico.
- I test migliorati con OMT sono stati 6; 4 nel gruppo di controllo.
- I test peggiorati con OMT sono stati 6; 8 nel gruppo di controllo.
- I test risultati invariati sono stati 8 in entrambi i gruppi.
Conclusioni
Il presente studio, allo stato attuale della ricerca, non permette di dare un giudizio sull’effettiva validità positiva dell’OMT sui disturbi visivi. Consente piuttosto di sottolineare che l’OMT induce dei cambiamenti. In futuro sarebbe utile eseguire un’indagine supplementare con un campione di pazienti più grande ed omogeneo, seguito da un follow-up più a lungo termine.
Questa ricerca può anche far presupporre che l’OMT possa scompensare la funzione visiva in soggetti senza un vero motivo di consulto osteopatico, mentre forse contribuisce a migliorare la funzione visiva in quegli individui che non sono in equilibrio, che sono cioè sintomatici.
Da questo studio sembra risultare anche una conferma a quanto riscontrato nella scarsa letteratura scientifica specifica disponibile: le disfunzioni della colonna cervico-dorsale condizionano le abilità visive.